CHIUSI CRISTIANA

Cattedrale di San Secondiano ( interno Navata centrale )
Sopra :Interno della Cattedrale,navata Sinistra
Sotto: la torre campanaria
Sotto: la cupola del campanile
(sotto) Duomo -Fonte Battesimale
Chiesa di San FRANCESCO
La tradizione vuole che l'insediamento prenda origine da una visita di San Francesco nel 1212. La chiesa, sorta su una preesistente dedicata a San Michele, fondata a sua volta secondo la tradizione su un tempio etrusco, presenta il tradizionale impianto conventuale a unica navata. La facciata, in cotto e travertino, è divisa da tre arcate impostate su colonne tortili che inquadrano il portale gotico. Sul lato destro si apre un altro portale duecentesco, decorato a tortiglione, con l'architrave sorretto da mensolette scolpite. Le pareti laterali sono coronate da archetti intrecciati. L'interno, ristrutturato nel Settecento, mostra affreschi frammentari di varie epoche. Un bel "Crocifisso" ligneo del XV sec. è posto sul secondo altare a sinistra. |
Entata della CHIESA di SAN FRANCESCO
Chiostro del Comvento di San Francesco
Chiesa di Santa Maria Novella
L'origine della piccola chiesa sembra risalire all'XIsecolo;il campanile è di epoca posteriore. Fu trasformata nello stato attuale nel secolo XVII. Dell'antica chiesa rimane l'abside e il campanile, già torre del sistema difensivo. Fu completamente restaurata nel 1902. Attualmente si presenta con un semplice prospetto coronato da tetto a capanna ed interno ad unica navata con due altari laterali e l'altare maggiore in stucco dipinto del secolo XVIII. |
Chiesa di Santa Maria della Pace
Chiesa di San Leopoldo (Località Dolciano )

Di proprietà privata, si trova a fianco della Villa risalente agli inizi del secolo XVIII. L'edificio, in stile neogotico della fine del secolo XVIII, presenta una caratteristica pianta circolare con volta a cupola. Sul prospetto principale si trova un portico costituito da sei colonne con capitello ionico, sormontato da un timpano arricchito da una cornice a dentelli. Sotto il portico la facciata presenta il portale architravato con fascia soprastante affrescata. Al portico si accede da una breve scalinata. Anche l'interno è affrescato; nella fascia in alto sono vari stemmi tra cui quello della famiglia Bologna che possiede il complesso dal 1861
CHIESA S. APOLINARE![]() |
Chiesa di San Pietro Apostolo
Si hanno notizie della chiesa dalla fine del secolo XIV. Presenta la facciata rinforzata da contrafforti angolari , tetto a capanna e campanile a vela con due campane. L'interno, molto sviluppato in altezza, è ad unica navata , diviso in quattro campate e con quattro grandi finestre. |
Chiesa del Santissimo Nome di Maria
Ubicata in localita' Quercealpino allo Svincolo dell'autostrada del sole.

VENERDI SANTO
Solenne processione
Partendo dal Duomo si snoda per le vie del centro storico
con l'immagine dlaella Madonna e del Gesu' morto .
I Ragazzi portano in processione gli oggetti serviti per la crocefissione
Sopra : Le insegna della Confraternita della Misericordia
Rievocazione della salita di gesu' al Monte Calvario.
Tre penitenti con le croci caminano a piedi scalzi per tutto il percorso.
Al rientro in Duomo Benedizione del Vescovo
Manifestazione per la festa patronale
A metà della settimana che precede il 3 di luglio festa di S. Mustiola Patrona di Chiusi,il parroco della cattedrale insieme ai Terzieri ,Stefano Margheriti e una ventina di cavalieri organizzano l'entrata della santa in città,con una solenne processione in costume mediovale e le spoglie della Santa, al termine della processione i cavalieri si esebiscono con i loro cavalli in acrobazie in piazza duomo.
Emozionanti esibizioni
CATACOMBE CRISTIANE
Catacombe di " Santa Mustiola "
Chiusi ha ben due complessi catacombali che sono anche gli unici conosciuti in Toscana. Uno è quello di Santa Caterina d'Alessandria, lungo la statale per Chiusi Scalo, che prende il nome dalla sovrastante collina con una cappella dedicata alla Santa; l'altro è assai grande e imponente e prende il nome da Santa Mustiola, martire della quale rimane l'arcosolio nelle catacombe, mentre il corpo è stato portato nella Cattedrale.
Santa Mustiola è una delle più antiche Sante toscane, il cui culto in passato è uscito anche dai confini regionali e ora ha il suo centro a Chiusi, mentre altre località mantengono il nome e la tradizione della Santa. Propriamente il nome latino è Mustìola: così si sente correttamente pronunciare dagli studiosi, ma a Chiusi, come altrove nei dintorni, è chiamata Mustiòla e quasi mai Mustìola. Si trova anche Mostiòla. Il nome potrebbe derivare da a musto, da musca, da mus, oppure dalla famiglia dei Mustii.La leggenda di Mustiola, sempre viva a Chiusi, è antichissima, da assegnare tra la prima e la seconda evangelizzazione della Toscana. Non ha contorni ben definiti, anche se ha elementi fondamentali indiscutibili: le catacombe cristiane di Chiusi che portano il suo nome, le lapidi antichissime, la leggenda del Santo Anello, la scia del Lago di Chiusi. Il Martirologio diceva un tempo di lei: «Clusii in Etruria sanctorum martyrum Irenaei diaconi et Mustìolae matronae, qui sub Aureliano Imperatore diversis atrocibusque suppliciis cruciati, coronam martyrii meruerunt ». (Martyrologium romanum Gregorii XIII..., Venezia 1802). «A Chiusi, in Toscana festa dei Santi martiri Ireneo diacono e della matrona Mustiola, che ebbero la corona di martiri sotto l'imperatore Aureliano, dopo essere stata tormentati con molte atroci torture».
Anche se vi sono tracce e segni della sua esistenza, gli eventi della vita sono da assegnarsi alla leggenda e anche a questo proposito a noi interessa più quello che la comunità dei cristiani ha letto e sentito nella sua figura, attraverso simboli, attribuzioni, fatti, fenomeni naturali. Nessuna leggenda nasce su nulla e anche i bollandisti, inflessibili inquisitori delle agiografie, se hanno messo in discussione gli aspetti leggendari, non hanno dubitato affatto dell'esistenza di Santa Mustiola, che è stata tolta dal Calendario liturgico della Chiesa e lasciata ai culti locali. È comunque una Santa che ha un culto antico e consolidato, vicina ai tempi apostolici e che ancora segna della sua presenza la spiritualità di diverse zone.Anticamente S. Mustiola era festeggiata il 23 novembre: I codici del vecchio Martirologio Geronimiano concordano su questo giorno. Successivamente la data si sposta al 3 luglio, forse seguendo il giorno di una traslazione del corpo della Santa.
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CATACOMBE SANTA CATERINA
Di dimensioni più ridotte rispetto a quelle di Santa Mustiola, é stata scoperta nel 1848. Prende il nome da una cappella dedicata a Santa Caterina delle Ruote che sorgeva vicino. Vi si trovano numerose iscrizioni funerarie in pietra che rivelano l'origine sepolcrale pagana; interessanti gli stipiti dell'antica porta in pietra. Molto suggestivo l'ambiente articolato in diverse parti: andito, oratorio, altare, arcosoli e ambulacri.

La tipologia delle sepolture (arcosolii chiusi da tegole e coppi), molto simile a quella delle catacombe di Santa Mustiola, convinse il canonico Antonio Mazzetti, vicario generale della diocesi di Chiusi, a far praticare un saggio di scavo per poter stabilire se effettivamente le tombe appartenessero ad un cimitero cristiano. Le ricerche si protrassero fino al 1854 quando venne ripristinato l’antico accesso. Nuove indagini archeologiche sono state intraprese a partire dal 1986 dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e curate dal dott. Giulio Paolucci. I risultati sono stati di notevole interesse ed hanno permesso un’analisi più attenta dell’intero complesso cimiteriale il cui aspetto topografico è stato notevolmente mutato dagli interventi ottocenteschi. In origine doveva trattarsi di due complessi ipogei ben distinti facenti parte di una più vasta area necropolare che accoglievano sia sepolture cristiane che pagane. Di questi il primo, più vasto, fu utilizzato per tutto il III secolo, mentre il secondo (galleria G), fino alla fine del IV secolo. La presenza all’entrata di stipiti in travertino con fori per i cardini di una porta ha fatto, in più occasioni, avanzare l’ipotesi che il primo nucleo fosse rappresentato da una tomba etrusca poi ampliata.

Dalle molte iscrizioni funebri che ricordano appartenenti alle Genti Gellia e Fonteia appare però più verosimile che sia stata creata nel II secolo come ipogeo di famiglia i cui componenti convertitisi al cristianesimo lo avrebbero messo a disposizione per le sepolture dei fratelli di comunità. All’interno della catacomba, nel vestibolo, si possono ammirare una bella urna di travertino ornata con due fasci littori in mezzo ai quali è raffigurato un togato, probabilmente un magistrato di Chiusi di epoca imperiale e due colonne con capitelli corinzi poste ai lati dell’altare. Le iscrizioni graffi te sul tufo sono purtroppo tutte scomparse (ad eccezione di una che si trova in fondo all’ambulacro D) alcune sono state riportate dopo gli scavi del 1986 in pannelli. Tra queste ricordiamo un motto filosofico dall’arcosolio di una certa Fonteia che fu cancellato nel secolo scorso perché considerato blasfemo: “Mentre vivi uomo, vivi; infatti dopo la morte non c’è nulla tutte le cose rimangono e questo è l’uomo, ciò che vedi”. Tra le lapidi ricordiamo quella di Sant’Ulpia Vittoria martire. Oggi il suo corpo si trova nella Chiesa di S. Apollinare a Chiusi Città.
(Testo tratto da: Chiusi. Guida turistica)
edita dall’Associazione Pro-Loco di Chiusi, 1997, pp. 68-73